L'EDITORIALE. La forza del Dono oltre il Covid: il nostro grazie
di Giuseppe Di Falco, Presidente
Proprio in questi mesi, che in modo così forte hanno stravolto ogni nostra concezione ordinaria di salute, di socialità, di vita, si chiude anche un triennio di gestione per Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus. Credo di poter dire con assoluta certezza che la situazione difficile e drammatica in cui siamo stati immersi, influendo sulla nostra attività, non ha fatto che confermare le basi su cui si regge la nostra organizzazione: le capacità scientifiche, tecniche e organizzative con cui procediamo, il grande supporto della rete in cui siamo inseriti, ma ancor più la volontà netta di tante persone a far di tutto per sostenere i nostri obiettivi.
Un elemento spicca sopra ogni altro: in tempi così duri, le famiglie hanno continuato a voler donare i tessuti oculari dei propri cari. Non sono bastati il distanziamento forzato, la separazione dai propri familiari nel momento dell’addio, lo stravolgimento totale del nostro sistema sanitario, a far desistere la cittadinanza dal perseguire il valore del dono: la cultura del dono è fortemente radicata nel nostro territorio.
Sentendoci una forte responsabilità abbiamo portato avanti il processo di donazione e trapianto e ogni altro aspetto di cura e di servizio nei confronti di chi soffre di malattie oculari. Nonostante le difficoltà, e non sono state poche, la nostra organizzazione ha sempre continuato a funzionare.
A questo punto le mie considerazioni si intersecano con quanto ho potuto sperimentare negli ultimi tre anni in qualità di Presidente della Fondazione. Il mio primo grazie per il supporto concreto assicurato anche nei momenti più difficili va senza dubbio alla Regione del Veneto che non ha mai mancato di offrire il suo appoggio. Desidero ringraziare per ogni singolo gesto di donazione il Coordinamento Regionale per i Trapianti e ciascun operatore in prima linea nei Coordinamenti Ospedalieri. Esprimo la mia fiducia e il mio ringraziamento ai chirurghi oftalmologi e ai Centri di trapianto che in Veneto, in Italia e all’estero hanno trasformato in cura il dono da noi affidato.
Infine, e non per ultimo, ringrazio ogni collaboratore di questa organizzazione. Fin da quando sono arrivato al Padiglione Rama tre anni fa, ho incontrato una realtà molto viva, presente nel territorio, efficace nei suoi progetti, forte di relazioni importanti con istituzioni, cittadini, realtà sociali e produttive del territorio. Ho operato in una realtà che si prende cura dei pazienti, ma anche dei numerosissimi familiari che hanno vissuto l’esperienza della donazione di cornee.
In questo triennio insieme al Consiglio di Amministrazione e alla Direzione abbiamo offerto il nostro contributo e supportato al meglio Fondazione Banca degli Occhi del Veneto portando avanti la cultura di donazione, convinti che sia un valore di solidarietà e gratuità fondamentale per la nostra società.