IL PUNTO SUI TRAPIANTI D'ORGANO, MISSIONE DI VITA NONOSTANTE L'EMERGENZA COVID
162 INTERVENTI A METà APRILE, GENEROSITA' IN CRESCITA. NE PARLA IL COORDINATORE DEL CENTRO REGIONALE TRAPIANTI DEL VENETO, GIUSEPPE FELTRIN
L’hanno chiamato “il miracolo” dell’epidemia Covid 19: nel periodo più buio in cui infuriava l’Emergenza Covid, il numero dei trapianti d’organo eseguiti tra gennaio ed aprile è addirittura aumentato: 162 contro i 145 dell’anno precedente. “Un risultato per il quale va ringraziata la grande generosità della popolazione, raggiunta anche grazie al prezioso lavoro di sensibilizzazione fatto dalle associazioni di volontariato – sottolinea il Coordinatore del Centro Regionale Trapianti Giuseppe Feltrin – ma che è dipeso enormemente anche dalla professionalità e dall’impegno dei nostri operatori, medici ed infermieri, sul territorio”.
Direttore Feltrin, come è stato possibile un simile risultato?
La macchina della donazione e dei trapianti non si è mai fermata, perché nel nostro Sistema Sanitario Regionale è considerata un’assoluta priorità, una “missione di vita” che i provvedimenti regionali hanno peraltro sempre sostenuto, fin dai primi giorni di crisi. A ulteriore conferma l’ambito dei trapianti è stato finanziato da Regione Veneto con 2 milioni 344 mila euro per l’attività 2020.
Che tipologia di trapianti si è riusciti a realizzare?
Fino al 13 aprile, momento più drammatico per l’epidemia, sono stati effettuati 162 trapianti d’organo, di cui 19 da donatore vivente. Padova ha eseguito 53 trapianti di rene, di cui 13 da donatore vivente, 3 di rene pediatrico, di cui 1 da donatore vivente, 25 di fegato, 12 di cuore, 4 di polmone. Verona ha registrato 33 trapianti di rene, di cui 4 da donatore vivente, 3 di cuore, 10 di fegato. Vicenza ha fatto 12 trapianti di rene, di cui 1 da donatore vivente e 7 trapianti di rene sonostati eseguiti a Treviso.
L’Emergenza Covid come ha impattato sul lavoro di chi opera per la donazione e il trapianto negli ospedali veneti?
Gli operatori dei Coordinamenti Ospedalieri per i Trapianti hanno dovuto affrontare una situazione diversificata, ma per tutti molto impegnativa. Alcuni di loro hanno dovuto conciliare la proposta e la gestione delle donazioni con le priorità del momento legate alla trasformazione di alcune strutture in “Covid Hospital”. I Centri di Trapianto sono rimasti sempre attivi, e grazie al supporto delle Direzioni , non si sono lasciati sfuggire alcuna occasione per salvare delle vite.
Li abbiamo chiamati eroi: cosa l’ha colpita di più della reazione degli operatori?
Nessuno di loro si è mai tirato indietro: in particolare tutti i nostri medici e infermieri hanno continuato a proporre la donazione nonostante la forte tensione che si respirava nei reparti in quelle settimane e le comunicazioni con i familiari rese ancora più difficili dalle norme sul distanziamento. In questa occasione sono emerse tutta la loro professionalità e la passione, così necessarie in questo nostro lavoro.