11 NEONATI POSSONO SPERARE DI VEDERE GRAZIE A DONATORI VENETI, ANCHE DI ETÀ AVANZATA
TRAPIANTO DI CORNEA A 6 E 9 MESI PER UNA RARA MALFORMAZIONE CONGENITA DELLA PARTE ANTERIORE DELL’OCCHIO (1 CASO SU 1 MILIONE).
È il bilancio dei “trapianti eccezionali” con tessuti inviati dalla banca degli occhi del Veneto. Nel 2022, 4.286 tessuti trapiantati grazie a 3000 donatori.
L’ultima volta è accaduto meno di un mese fa. Due piccoli pazienti hanno ricevuto un trapianto di cornea all’età rispettivamente di sei e nove mesi, entrambi affetti da Anomalia di Peters, una rara malformazione congenita dell’occhio, che colpisce solo un caso su un milione e provoca l’opacità della cornea. I due interventi, effettuati presso un’importante struttura ospedaliera emiliana, hanno richiesto due tessuti donati in Veneto e selezionati da Fondazione Banca degli Occhi del Veneto tra quelli con caratteristiche biologiche adatte. A permettere di salvare la vista ai due piccolissimi pazienti, dunque, oltre al progresso delle tecniche e all’abilità del chirurgo, c’è stato anche il gesto di un donatore adulto proveniente dal Veneto.
Il dato straordinario è che l’invio di tessuti oculari per trapianti così rari e delicati si è ripetuto, nel 2022, per ben undici volte. Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, centro di riferimento per la raccolta e l’invio di tessuti oculari di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Trento, nel corso del 2022 ha inviato 6 cornee in ospedali del Veneto, 4 fuori regione e 1 cornea a Liverpool, nel Regno Unito, per interventi tutti destinati a pazienti sotto l’anno di vita, affetti per lo più da glaucomi congeniti, ulcere e traumi.
“Questi bambini hanno una speranza di crescere con un apparato visivo funzionante, grazie ai passi avanti effettuati dalla chirurgia e grazie al sì, nel 2022, di tremila donatori” afferma il Direttore Sanitario di Fondazione Banca degli Occhi, Diego Ponzin. “Fondamentale, in questi casi, è stata la possibilità di selezionare tessuti corneali provenienti da donatori adulti, in alcuni casi anche di età piuttosto avanzata, ma dotati di caratteristiche adatte. Un segnale che speriamo possa offrire conforto non solo alle famiglie dei piccoli pazienti ma anche a quelle di molti donatori – continua Ponzin –. È importante ribadire che il gesto della donazione di cornee può dare speranza a migliaia di malati, e permettere risultati importanti. Allo stesso tempo è fondamentale l’abilità del chirurgo e la tempestività dell’intervento: solo sottoponendosi ad un trapianto nel corso dei primi mesi di vita il bambino può sviluppare adeguatamente le proprie funzioni cerebrali legate alla visione”.
3.001 DONAZIONI (+ 6,4%)
Il caso dei piccoli pazienti è però solo un aspetto dell’andamento più che positivo che ha coinvolto l’intera Rete regionale trapianti del Veneto e, nello specifico, l’attività della Banca degli Occhi. Nel corso dell’ultimo anno, nella sede situata presso il Padiglione Rama di Mestre, sono stati processati 5.885 tessuti oculari grazie al dono di 3.001 donatori, pari al +6,4% rispetto al 2021 e al 37,8% di tutte le cornee raccolte nel 2022 a livello nazionale.
5.271 TESSUTI PER TRAPIANTO (+13%)
Sul fronte dei trapianti, sono stati distribuiti 4.286 tessuti oculari in Italia, di cui 1.782 in Veneto, altri 918 tessuti in paesi europei come Portogallo, Inghilterra e Germania, 66 in Africa (in particolare in strutture convenzionate in Sudafrica e Kenya) e 1 in Asia.
In Italia, ben il 57,4% dei trapianti di cornea è avvenuto, nel 2022, con tessuti inviati dal Veneto.
“La Rete Regionale Trapianti in cui siamo inseriti ha da tempo raggiunto un elevatissimo grado di efficienza e sensibilità per questo tema, mai scontato; un punto di forza è senz’altro la collaborazione con tutte le strutture ospedaliere del Veneto e il Centro Regionale Trapianti – afferma il Presidente di Fondazione Banca degli Occhi, Giuseppe Di Falco -. Dall’altro lato, la nostra organizzazione può contare anche sulla grande collaborazione di ben 364 chirurghi oftalmologi. Proprio insieme a molti di questi professionisti abbiamo messo a punto nuovi sistemi di preparazione e conservazione dei tessuti, che oggi vengono preparati in modi differenti sulla base della singola patologia e delle caratteristiche dell’occhio del paziente. Una preparazione “su misura” per tecniche che sono il frutto di anni di ricerca”.