Giuseppe Di Falco, Presidente
Sfogliando le pagine del report 2022, dalla lettura dei contributi della Direzione e dei Referenti delle varie Aree emergono due parole che ossessivamente si ripetono: innovazione e miglioramento delle cure. Ritengo che l’aver mantenuto fissi questi due obiettivi sia alla base degli importanti traguardi raggiunti dalla Fondazione negli ultimi anni. Dai dati presentati dal dott. Ponzin si evince che anche in periodi di difficoltà, come l’emergenza Covid-19, le attività hanno continuato a crescere, che le cornee distribuite da FBOV garantiscono circa il 60% (57,4% lo scorso anno) dei trapianti effettuati annualmente in Italia, e che 985 tessuti, processati con tecniche avanzate, sono stati utilizzati lo scorso anno in molti Istituti Europei ed Extraeuropei. Questi dati, già da soli, renderebbero ragione dell’alto valore riconosciuto alla Banca in campo nazionale ed internazionale.
La ricerca finalizzata alla cura si declina in vari modi: si va dal semplice miglioramento continuo delle procedure standard per indicazioni terapeutiche consolidate, alla messa a punto di nuove strategie per malattie rare dove si combinano terapia cellulare e genica, come presentato in questo Report dal dott. Ferrari per il trattamento della displasia ectodermica (Sindrome EEC). Ma spaziando in altri distretti oculari, l’impegno di FBOV non trascura ambiti più difficili e che interessano moltitudini di pazienti, come testimoniato dagli studi, ancora in corso, sulla terapia cellulare per la Degenerazione Maculare Senile. Con questo spirito innovativo viene affrontata in FBOV anche un’attività che a prima vista potrebbe apparire ripetitiva: l’assistenza in ambulatorio. Inizialmente tale attività aveva lo scopo di concentrare malattie rare per evitare che l’occasionalità del riscontro ostacolasse una pronta diagnosi e cure adeguate, o infezioni gravi, secondarie a trapianti e non, refrattarie alle comuni terapie. Tale attività è cresciuta, anche attraverso la collaborazione con AULSS 3 Serenissima, ed anche questo settore ha coinvolto altri attori: la ricerca, il mondo del volontariato e gli stessi pazienti che, resi edotti degli sforzi fatti per affrontare problemi non comuni, hanno imparato ad essere soggetti attivi nel miglioramento delle cure.
E non è forse questo il modo per realizzare ciò che gli esperti chiamano, a sostegno del miglioramento dei sistemi sanitari, l’empowerment del paziente?
Sembra tutto perfetto, ma qual è il segreto? È facile usare lo stesso vocabolo riferito stavolta al Personale di FBOV: empowerment, termine intraducibile se non a fronte di molti vocaboli. Il lavoro sinergico di CDA e Direzione nel porsi il problema della crescita di tutti i Collaboratori, con l’attento ascolto di nuove proposte e la messa in discussione costruttiva dell’attuale e dello storico, stanno alla base dei lusinghieri risultati descritti nel Report. Alla Direzione e a quanti lavorano, o a qualsiasi titolo collaborano, con FBOV, va quindi il sincero ringraziamento mio e di tutto il CDA. Ci sentiamo riconoscenti anche verso le Autorità Regionali che hanno offerto una preziosa collaborazione per le modifiche statutarie necessarie per il passaggio da ONLUS a ETS, come illustrato dal Direttore di Gestione, dott. Griffoni. Ed infine sentimenti di sincera gratitudine vanno alla preziosa Rete Trapianti del Veneto che, avvalendosi del lavoro silenzioso di molti operatori nelle varie sedi ospedaliere, ha reso possibili migliaia di trapianti corneali.
Nel 2022, anno in cui le donazioni hanno ampiamente superato i numeri pre-pandemia, la contemporanea sfida della tutela della salute dei riceventi e del valore inestimabile del dono dei tessuti oculari, è stata per l’Area Medicina delle Donazioni una grande risorsa: ha infatti contribuito all’elaborazione di nuove idee e strategie mirate ad una sempre maggiore efficacia ed efficienza dell’attività quotidiana.
Dal coordinamento dei Medici Incaricati del Prelievo alla revisione delle informazioni cliniche, passando per le consultazioni del Sistema Informativo Trapianti e per l’intensa comunicazione con i Coordinamenti Ospedalieri per i Trapianti, la consapevolezza di aver offerto tutto il nostro impegno ad ogni donatore, a ciascuna famiglia e a tutti i riceventi si è rivelata incredibile forza motrice per continuare a migliorarci e a migliorare il nostro lavoro.
Il grande numero di tessuti raccolti e, conseguentemente, di donatori selezionati, è stato espressione, oltre che della generosità dei nostri territori, anche di una collaborazione in costante crescita con il personale dei Coordinamenti Ospedalieri, colleghi con i quali è stato naturale scambiarci, insieme alle informazioni e ai quesiti clinici, anche emozioni ed esperienze di donazione che hanno reso le relazioni sempre più significative e arricchenti.
Ilaria Zorzi, responsabile medicina delle donazioni
Il grafico sottostante descrive l’andamento della distribuzione di tessuti oculari inviati per trapianto da Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, suddivisi per tipologia di preparazione, negli anni compresi tra il 2018 e il 2022. Come è possibile osservare si tratta di un numero in costante crescita, che registra una sola flessione (3.023 tessuti nel 2020 rispetto ai 3.171 al 2019) corrispondente all’importante impatto della pandemia da SARS-CoV-2 sulle strutture sanitarie.
È interessante altresì evidenziare la notevole variazione, da anno a anno, delle diverse tipologie di tessuti preparati dal laboratorio di Fondazione, a testimonianza della vivacità e del continuo lavoro di miglioramento che caratterizza il mondo della chirurgia oculare. Le preparazioni più innovative, i tessuti per cheratoplastica endoteliale (EK) lavorati dai tecnici di Fondazione, hanno subito l’incremento maggiore: oltre il 60% tra il 2018 e il 2022. Si tratta di lamelle sottili, che vanno a sostituire solo uno degli strati che compongono l’anatomia della cornea, con esiti molto migliori in termini di recupero post operatorio. La loro preparazione nei laboratori della Banca degli Occhi minimizza inoltre il rischio di imprevisti a ridosso della chirurgia, garantendo una sempre maggiore efficacia e soddisfazione da parte dei fruitori finali: i chirurghi e i loro pazienti.
Carlo Griffoni, Direttore di Gestione
L’organizzazione settimanale delle attività del laboratorio si è adeguata alle esigenze organizzative delle sale operatorie e alla conseguente programmazione chirurgica, in modo da concentrare la selezione e la preparazione di oltre il 50% dei tessuti oculari nei primi giorni della settimana.
Per quanto riguarda le attività nel weekend e nei giorni festivi, il personale garantisce la copertura operativa tutti i giorni dell’anno affinché i tessuti siano posti in conservazione nel minore tempo possibile dopo il prelievo. Durante i giorni festivi, inoltre, il personale del laboratorio assicura la fornitura di tessuti per chirurgia urgente in tutti i casi in cui sul territorio nazionale ne sia segnalata la necessità dai chirurghi oftalmologi.
Approfonditi studi di laboratorio hanno dimostrato quanto sia importante per il successo dell’intervento chirurgico preparare i tessuti per la chirurgia endoteliale posteriore (DSAEK e DMEK) quanto più vicino possibile alla data di trapianto. Per questo motivo in laboratorio è assicurata la presenza di un tecnico specializzato per la preparazione di questi tessuti anche durante i fine settimana e nei giorni festivi.
Lo scopo finale di questo impegnativo sforzo organizzativo è valorizzare al massimo ogni donazione di tessuto e garantire ai pazienti l’innesto di tessuti di elevata qualità e sicurezza, anche in situazioni emergenziali.
Davide Camposampiero, Responsabile del Laboratorio
Innovazione in Laboratorio
Nell’ambito delle iniziative per il miglioramento della qualità biologica dei tessuti per trapianto, il personale del laboratorio è impegnato in alcuni progetti di studio, descritti di seguito.
UN SOFTWARE PER CONTARE
La stima della densità endoteliale rappresenta il principale parametro per stabilire l’idoneità e il tipo di utilizzo del tessuto corneale. Il metodo attualmente in uso prevede la conta manuale delle cellule endoteliali utilizzando un reticolo contenuto nell’oculare del microscopio.
Lo scopo del progetto è quello di validare un programma automatico di conta cellulare basato su rete neurale e algoritmi di deep learning in grado di migliorare costantemente la performance. L’implementazione di tale software consentirà un sostanziale miglioramento della valutazione della densità delle cellule endoteliali.
UN NUOVO APPROCCIO ALLA PREPARAZIONE DEI TESSUTI PER CHERATOPLASTICA LAMELLARE ANTERIORE
Lo scopo del progetto è implementare una nuova metodologia di preparazione di lenticoli per cheratoplastica lamellare anteriore mediante l’utilizzo del microcheratomo, in modo da fornire al chirurgo il tessuto con caratteristiche altamente riproducibili e standardizzate e favorendo contestualmente la riduzione dei tempi di utilizzo della sala operatoria.
La ricerca di Fondazione è TRANSLATIONAL RESEARCH, ossia una ricerca scientifica mirata al miglioramento del trapianto di cornea e all’identificazione di nuove e più efficaci strategie terapeutiche per
gravi patologie dell’occhio. In tale ottica si sviluppano i progetti di ricerca e gli articoli scientifici pubblicati nel corso del 2022 :
→ sviluppo di nuove strategie di terapia cellulare e genica per il trattamento dei difetti oculari nella Sindrome EEC, una rara malattia genetica dovuta a mutazione nel gene p63;
→ sviluppo di nuove strategie di terapia cellulare per la rigenerazione dell’epitelio retinico pigmentato in patologie quali la Degenerazione Maculare Senile;
→ sviluppo di nuove strategie di terapia cellulare per la rigenerazione dell’endotelio corneale in patologie quali la distrofia di Fuchs;
→ sviluppo di nuovi e più efficaci medium (anche e soprattutto di tipo completamente sintetico) per la conservazione delle cornee donate per trapianto;
→ sviluppo di nuove tecniche chirurgiche (ENDO-IN versus ENDO-OUT), microbiologiche (colorazioneper GRAM) e di eye banking per trapianti sempre più sicuri ed efficaci.
Stefano Ferrari, Responsabile dell'équipe di Ricerca
Il Centro di Diagnosi e Consulenza di Fondazione Banca degli Occhi rappresenta un laboratorio di ricerca, nell’ambito del quale vengono realizzate esperienze assistenziali mediante sinergie innovative.
L’attività di questa area verte sulla diagnosi nel campo delle malattie rare, anche di natura genetica, delle gravi infezioni oculari e di percorsi terapeutici personalizzati.
La diagnosi precoce, anche con tecniche di imaging e genetica molecolare, consente interventi preventivi e terapeutici, che coinvolgono anche il sistema sanitario pubblico. Oltre alla collaborazione pubblico-privato, che avviene secondo le regole della medicina convenzionata, si favorisce l’attività della sanità pubblica garantendo spazi, attrezzature e risorse umane.
La tipicità (e la gravità) delle malattie oculari che vengono affrontate, favorisce un coinvolgimento dei ricercatori e degli stessi pazienti, che diventano talvolta sostenitori, e contribuiscono al finanziamento dei progetti di ricerca, o all’assistenza di altri pazienti.
Si tratta quindi di un luogo in cui si pratica l’innovazione, che necessita della partecipazione di tutti i protagonisti della cura: pazienti, personale sanitario, ricercatori, amministratori, gli ultimi indispensabili a vigilare e garantire la sostenibilità economica delle attività. Fondazione infine partecipa alle attività del Centro Cornea e Superficie Oculare, realizzato in cooperazione con Aulss3 Serenissima.
In questo centro, oltre alla cura di pazienti che necessitano del trapianto di cornea, si svolgono ricerche cliniche volte a realizzare nuove terapie per le infezioni oculari, o a migliorare la possibilità di diagnosi precoce e le tecniche di trapianto.
Diego Ponzin, Direttore Sanitario
La nostra organizzazione può essere paragonata a un ponte che mette in comunicazione due sponde: la sponda della donazione e la sponda del trapianto.
Nel 2022 Fondazione ha cercato di dialogare con i tanti pubblici di queste due sponde con la volontà di creare e costruire un’ideale comunità con al centro la forza del dono. Le tante iniziative e progetti di comunicazione hanno avuto lo scopo, da un lato, di rafforzare il legame e la fiducia tra l’organizzazione e i suoi pubblici, dall’altro, di aumentare il dialogo con il territorio facendo conoscere maggiormente i punti di missione.
Si è consolidata la collaborazione con le Associazioni del Dono promuovendo insieme incontri di sensibilizzazione con la popolazione e con le scuole, come si sono organizzati eventi di ringraziamento rivolti ai famigliari dei donatori e al personale medico ed infermieristico.
Il bene prezioso della vista è stato sottolineato in numerose iniziative: dalla partecipazione a campagne di prevenzione promosse nel territorio, al concorso fotografico “L’emozione di vedere” giunto alla sua VII edizione, fino alla partecipazione di “Venezia In Salute”. Un rinnovato impegno è stato riservato alla comunicazione sul web, attraverso la pagina Facebook e Linkedin, strumento quest’ultimo sempre più indispensabile per dialogare con pubblici specialistici.
Il periodico “Un certo sguardo”, arrivato a casa di oltre 45.000 famiglie, ha cercato di raccontare in modo chiaro e coinvolgente storie, sentimenti, persone e attività attraverso la lente del dono, della vista e della ricerca.
Il sostegno verso Fondazione si è infine concretizzato in numerosi atti di generosità, anche testamentari, e nella scelta di destinare il 5x1000 alla vista, al dono, alla ricerca: sempre più cittadini infatti hanno inserito il codice fiscale della nostra organizzazione nella loro dichiarazione dei redditi. Così come il progetto “Santalucia, il vino che fa bene alla vista” ha riscosso un rinnovato entusiasmo, il progetto “Venicemarathon 2022” ha registrato uno straordinario successo per numero di partecipanti e donazioni raccolte.
La relazione con i tanti amici e sostenitori è stata quindi coltivata con una comunicazione chiara e comprensibile capace di raccontare e rendicontare una realtà complessa come Fondazione.
Enrico Vidale, Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi