Mese della Vista, intervista al direttore Diego Ponzin: ecco come impiegheremo i fondi
AD "OTTOBRE MESE DELLA VISTA" UN OBIETTIVO PRECISO: SOSTENERE L'ACQUISTO DELLA MACCHINA CHE "LEGGE" LA CORNEA. IL DIRETTORE DI FONDAZIONE BANCA DEGLI OCCHI SPIEGA PERCHE' E A COSA SERVIRA'
Riparte anche quest’anno la campagna che vedrà mobilitati ricercatori, cittadini, aziende e istituzioni attorno ad un grande obiettivo: ridare la gioia di vedere a sempre più persone attraverso il trapianto di cornea e la cura delle malattie oculari. Anche quest’anno Fondazione Banca degli Occhi vuole coinvolgere quante più persone possibile. Il perché lo chiediamo direttamente a Diego Ponzin, medico oculista, Direttore di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus.
Direttore, perché sostenere la ricerca di Fondazione Banca degli Occhi?
Direi per due ordini di ragioni. La prima, è che si tratta di una ricerca estremamente finalizzata a produrre risultati misurabili e che siano di beneficio a cittadini che hanno problemi di vista. Per esempio è una ricerca che in questi anni ha prodotto miglioramenti considerevoli nelle tecniche di trapianto di cornea e nella cura di altre malattie della vista. La seconda, è legata alla natura del tessuto che viene studiato: si tratta di un dono, che dobbiamo gestire con grande responsabilità. La ricerca migliora le possibilità di utilizzo di tutti i tessuti donati a scopo di trapianto.
Quanto è importante il contributo dei cittadini?
Il contributo dei cittadini è essenziale. Il nostro lavoro comincia nel territorio, nel tessuto sociale della nostra regione. Una partecipazione consapevole dei cittadini ci stimola a migliorare il nostro lavoro. Il sostegno economico, quando possibile, ci permette di arrivare più in fretta ad ottenere buoni risultati.
Come verranno impiegati i soldi raccolti quest’anno attraverso la campagna “Ottobre, Mese della Vista”?
Abbiamo vari progetti in cantiere. Alcuni di questi prevedono la capacità di valutare i tessuti con strumenti di ultima generazione, costosi. Uno di questi è il “tomografo”, un sofisticato strumento che usa la luce laser per analizzare i tessuti preparati per i trapianti, e che permette di seguire nel tempo i pazienti sottoposti a trapianto con tecniche avanzate.
Possiamo dire che il tomografo è una sorta di macchina che “legge” la cornea. A cosa servirà e perché è così importante?
È uno strumento fondamentale perché ormai la chirurgia è talmente specifica e selettiva, che dobbiamo essere in grado di valutare tessuti oculari, e gli occhi dei pazienti, con dettagli e una risoluzione che si avvicina al millesimo di millimetro.
La campagna “Ottobre, Mese della Vista” sta via via crescendo ed è ormai un appuntamento annuale importante ed atteso. Fondazione Banca degli Occhi ha stretto, dunque, un legame di fiducia con i cittadini?
Diciamo che Fondazione, rivolgendosi ai cittadini, prende un impegno quotidiano nei loro confronti, e deve dimostrare di meritare la fiducia delle persone lavorando in modo etico, trasparente, e producendo benefici misurabili e dimostrabili. Si tratta quindi di un legame di fiducia che va rinnovato ogni giorno. Questo deve essere lo spirito che anima il nostro lavoro.