LE CAROTE E LE SUE PROPRIETÀ BIOLOGICHE
Stefano Ferrari,
Responsabile della Ricerca di Fondazione Banca degli Occhi
Dottor Ferrari, le carote sono realmente importanti per la vista?
La vista è, prima di tutto, il risultato di un perfetto lavoro di sincronia tra speciali cellule nervose contenute all’interno della retina: i coni e i bastoncelli. Queste cellule captano la luce e la trasmettono sotto forma di impulsi nervosi al cervello che poi li converte in immagini.
A catturare i raggi luminosi sono delle particolari molecole presenti nei coni e nei bastoncelli. La più diffusa è la Rodopsina, costituita da una parte proteica e da un pigmento sensibile alla luce derivante dalla vitamina A.
La vitamina A può essere assunta solo con la dieta, da fonti animali (come il tuolo d'uovo e il fegato) oppure da fonti vegetali sotto forma di provitamine, ovvero di precursori che vengono poi trasformati in vitamina A. Questi precursori sono i carotenoidi, presenti nella frutta e nella verdura di colore arancione o verde scuro.
Le carote sono tra i vegetali maggiormente ricchi di carotenoidi, in particolare di Beta-carotene. Consumandole regolarmente, due o tre volte la settimana, si garantisce un buon apporto di Beta-carotene e quindi di vitamina A. Una carenza di vitamina A può dare luogo invece a disturbi della vista, in particolare a cecità notturna, e comportare una maggiore predisposizione dei tessuti alle infezioni.
Inoltre il Beta-carotene, assieme alla vitamina C contenuta anch’essa nelle carote, svolge un’importante azione antiossidante, preservando la salute degli occhi e quindi la vista. In particolare agisce da coadiuvante nella prevenzione della degenerazione maculare della retina, tra le principali cause di cecità senile.
Ma quando mangiamo le carote assumiamo anche le vitamine B, PP, D, E, sali minerali e amidi, un aiuto prezioso per aumentare le difese immunitarie e la resistenza alle malattie infettive.