La donazione vista da un operatore: Andrea che per 8 anni ha proposto di donare
ANDREA FORNASIERO, PROFESSIONE NECROFORO: "PER 8 ANNI HO LAVORATO PER PROPORRE LA DONAZIONE, OGNI FAMIGLIA È STATA OCCASIONE DI ASCOLTO E UN INCONTRO PREZIOSO".
Fu una corsa all'ultimo minuto: "Quel giorno era arrivata una telefonata da Roma: due genitori avevano chiesto alla Direzione Sanitaria la donazione dei tessuti della loro figlia morta tragicamente sui nostri colli euganei. Io non sapevo cosa fare. Ma ci siamo mobilitati".
Proprio in quel giorno di 8 anni fa Andrea Fornasiero, impiegato come operatore di obitorio al Policlinico di Abano, conobbe per la prima volta la dottoressa Rossella Maglione, medico di Fondazione Banca degli Occhi: "Sotto le sue indicazioni ci siamo lanciati in una corsa fatta di telefonate, fax, esami da spedire, lavorando con la Direzione Sanitaria di Abano e l'Ufficio Procurement di Fondazione Banca degli Occhi, e proprio sullo scadere del tempo massimo siamo riusciti a rispettare il desiderio di quei genitori: la ragazza poté donare le cornee. Poi spinto dalla curiosità dopo questa esperienza e dal voler continuare questo servizio, ho chiamato i colleghi di altri ospedali per saperne di più, e un po' alla volta siamo partiti anche noi a proporre la donazione di tessuti".
Imparare a gestire una donazione di cornee all'inizio è tutt'altro che facile per un operatore. Oltre ai medici e agli infermieri dei reparti, anche gli operatori di obitorio possono individuare e segnalare i casi in cui è possibile proporre la donazione di tessuti, sempre in stretto collegamento con i Coordinamenti ospedalieri per il trapianto. "Ogni volta che si presentavano le condizioni perché un defunto potesse donare chiamavamo la Banca degli Occhi, che poneva moltissime domande, sulle questioni medico-legali o le possibili controindicazioni. Ma ad ogni donazione imparavo qualcosa in più - racconta Andrea - poi c'era l'altra difficoltà, quella della proposta ai familiari".
Ecco cosa insegno alle mie tre bimbe: essere capaci di donare, di dare nella vita, è bello e importante, e la donazione di tessuti e organi altro non è che un dono.
Eh già, perché per farsi avanti di fronte ad una famiglia che ha appena perso una persona cara ci vuole sicurezza e anche un po' di coraggio e credere in quello che si sta facendo. Ma anche la consapevolezza che, se si vuole che la donazione vada a buon fine, quello è l'unico momento possibile: "Parlavo alle famiglie cercando di usare le parole più semplici per far capire che cosa chiedevo. All'inizio le donazioni erano 15 all'anno. Dopo qualche anno sono aumentate - continua Andrea - questo mi stimolava sempre di più ad andare avanti".
Andrea, inizialmente operatore sanitario, oggi a tutti gli effetti necroforo cioè operatore di obitorio, dove trovava la motivazione? "Quando qualcuno ha bisogno, bisogna aiutarlo. Mia mamma mi ha sempre insegnato questo, e io con mia moglie Silvia cerco di insegnarlo alle mie tre bambine Alessia, Giulia e Sara: che essere capaci di donare, di dare nella vita, è bello e importante, e che la donazione di tessuti e organi altro non è che un dono. Alle famiglie dicevo che donare le cornee andava a migliorare la qualità di vita di qualcuno. Ogni incontro era diverso, ogni volta c'era l'occasione di ascoltare e calarsi nel vissuto di qualcuno, con il problema di non lasciarsi troppo coinvolgere dall'emotività. E sempre con l'attenzione a rispettare la volontà del donatore, che è una persona con un passato, con una sua storia".
Oggi Andrea Fornasiero ha scelto una nuova esperienza lavorativa all'Ospedale di Rovigo: "Sono grato per l'esperienza svolta ad Abano Terme, ora mi trovo in una nuova realtà, con compiti diversi, con nuove sfide professionali, insieme a dei colleghi necrofori e infermieri di coordinamento che hanno voglia di fare squadra e con un'esperienza in cui mi rispecchio anch'io, cerchiamo di lavorare con professionalità e qualità, dando ai familiari un buon servizio. Questo ci dà onore, siamo veramente un gruppo. Aver lavorato a favore della donazione è qualcosa che non dimenticherò".