L’HIP HOP, LE MEDAGLIE, LA TV DI AMICI: GABRIELE VEDE GRAZIE AL DONO DELLE CORNEE
Gabriele Manzo, tre volte campione italiano di hip hop e un disco in uscita: “La danza per me è eguaglianza e libertà. Se sei un ballerino la vista è tutto il tuo mondo”
“Prova a pensare, un ballerino vive di quello che è il mondo della vista. E poi se non vedi, sì insomma…”. Taglia corto, Gabriele: “Se non vedi, è un bel casino”. Gabriele non ha paura di parlare delle sue soddisfazioni e nemmeno di quanto ha rischiato, con un linguaggio diretto come si addice a chi è cresciuto a musica e hip hop. Cresciuto fino a raggiungere risultati importanti: tre volte campione italiano di hip hop nei Campionati assoluti e di categoria della FIDS Federazione Italiana Danza Sportiva, argento al Campionato Europeo IDO, Miglior Atleta Italiano della sua categoria premiato nel 2016 dal Coni. E nel 2009, a 19 anni, anche volto televisivo, ballerino tra i banchi della notissima trasmissione “Amici di Maria De Filippi”. 28 anni, nato a Port Harcout in Nigeria da mamma nigeriana e papà italiano e cresciuto fin da piccolo a Vietri Sul Mare, vicino a Salerno, Gabriele Manzo ha potuto vedere con i suoi occhi il coronamento dei suoi sforzi di ballerino e di atleta. E l’ha fatto grazie ad un dono. Riavvolgiamo il nastro ad una decina di anni fa e gli chiediamo di raccontare.
Cosa ti viene in mente se nomino la parola “trapianto”?
Sento una punta di tristezza e un mondo di gioia. Sai, nell’attimo in cui seppi che avevo questa malattia agli occhi fu una piccola tragedia… Mi ricordo che ero a scuola e non riuscivo a vedere bene alla lavagna. Già facevo molte gare di ballo, pensavo fosse stanchezza e mio padre lo stesso. Ma ad un certo punto i segni alla lavagna sono diventati geroglifici! Ricordo che l’ottico mi fece appoggiare mento e fronte allo strumento e che poi controllammo se la macchina avesse dei problemi. Non è possibile, mi disse, tu sei praticamente cieco!
Un bello shock per un ragazzo di quell’età. Cosa è successo dopo?
Dall’oculista scoprimmo che si trattava di cheratocono. E all’inizio fu davvero una tragedia. Pensa che in quel momento lì avevo in programma una tournée di sette mesi in giro per l’Italia ed era in ballo anche la trasmissione di Amici. Inoltre il primo oculista che sentii mi aveva detto che dopo il trapianto sarei dovuto restare fermo un anno e in più che non se la sentiva di operare uno sportivo come me.
Vuoi dire che hai vissuto alcuni mesi in televisione, senza vedere?
All’inizio mi è un po’ crollato il mondo addosso. Poi mio padre si è messo alla ricerca di un centro in cui poter fare l’intervento. Ma ci è voluto un anno e mezzo per trovarlo, per individuare il reparto della dottoressa Antonella Franch all’Ospedale Civile di Venezia e la Banca degli Occhi. Nel frattempo ho fatto comunque la trasmissione, fortunatamente l’ottico mi forniva delle lentine per gli occhi che aderivano perfettamente e mi permettevano di ballare senza problemi. Ma come ogni ragazzotto di quell’età a volte sforavo negli orari… Cercavo sempre di vedere bene e quando toglievo le lentine vedevo come attraverso un bicchiere. Ci facevo dell’ironia, fortunatamente so scherzare su me stesso, ma c’era anche un disagio enorme.
Poi alla fine il trapianto è arrivato.
Subito dopo la trasmissione mi sono reso conto che non potevo più rimandare, ho detto papà dobbiamo fare il trapianto. Trovammo lo spazio, mi ricordo che era prima di Natale. Ero molto preoccupato, ma la dottoressa Franch mi ha messo a mio agio, mi disse Gabriele dopo due o tre giorni starai già un pochino meglio e più avanti potrai ricominciare a fare sport. Io in quel periodo facevo allenamenti particolari con salti e capriole. Feci l’intervento. E dopo due mesi ricominciai a saltare, non ebbi problemi. Ci fu qualche piccola complicazione ma con i colliri riuscimmo a risolverla. Qualche anno fa il problema si è ripresentato e ho affrontato un nuovo trapianto, ma l’ho fatto con tranquillità e ora sto meglio. Non ho recuperato del tutto la vista ma posso dire di star bene e di migliorare.
Qual è l’immagine più bella che ti porti dentro?
E’ la soddisfazione nel viso di un bambino che sorride al massimo perché ha appena imparato qualcosa, è la platea piena, il poter vedere il volto soddisfatto delle persone che fanno un applauso per te. Grazie al trapianto ho potuto vedere con i miei occhi i momenti più belli della mia carriera… e non perdermeli!
Gabriele, cos’è per te l’hip hop?
La mia danza tuttora per me rappresenta uno spirito di eguaglianza, l’essere liberi. Per me è contaminazione da altre danze e altre culture, è un continuo rinnovarsi e un modo per conoscere nuove persone, è non fare distinzione razziale. So che a volte non è un mondo che dà sempre esempi positivi, ma per me è drogarsi, sì, di buona musica e buono sport.
E come ti definisci in questo momento?
Sono un ragazzo che cerca di farsi largo nel campo dell’arte, che cerca di spingere i suoi limiti al massimo e di affrontare ogni giornata al 100 per cento delle sue possibilità. Sono un insegnante ballerino e a volte mi trovo pure a fare lo “showman”. Ho vissuto anche il periodo in cui c’era la notorietà, con le sue soddisfazioni e le sue difficoltà. Ma oggi sono soprattutto un insegnante e uno sportivo, studio molto e mi aggiorno sempre. C’è un grande lavoro dietro a quello che faccio.
Cosa ti porti dentro dell’esperienza televisiva?
L’attimo televisivo per me è stato solo l’inizio di quello che si spera sia un grande percorso. Certo non è la Tv che fa grandi le persone ma le connessioni umane, l’arricchire la tua anima e quello che sei. La cosa più bella di “Amici” è stata conoscere un sacco di ragazzi che cercano sempre di migliorarsi e aver potuto conoscere degli artisti e delle persone che hanno contribuito al mio studio. E poi essere riconosciuti, certo, anche se è difficile, devi far capire anche ai ragazzi che ti seguono che certi salti e certe mosse pericolose hanno uno studio dietro. Io sono del parere che quando sei fuori da una trasmissione televisiva o dalla notorietà devi essere forte. Ma io ho tanti progetti, un disco che deve uscire, una tournée in America.
Hai mai parlato apertamente dei tuoi trapianti?
Mi è capitato poche volte. Ma se queste parole possono essere utili per far crescere la sensibilità su questo tema lo faccio volentieri. Il poter tornare a vedere è stato un punto cruciale per la mia vita.
Gabriele Manzo danza da 21 anni e da 13 è insegnante di danza hip hop. Dopo la partecipazione alla nona edizione di “Amici di Maria De Filippi”, ha studiato danza in Repubblica Ceca, Francia, Spagna, Germania e Inghilterra, nel 2012 ha fatto parte del quartetto canoro FourONE. www.facebook.com/gabrielemanzoGM