IL PROGETTO VINO SANTALUCIA COMPIE 10 ANNI
Oltre 260 mila euro raccolti per la ricerca attraverso una barrique, scelta ogni anno da un’attenta giuria selezionatrice per farne nascere 300 bottiglie uniche e numerate. In un decennio, 3.000 bottiglie donate per aiutare la vista dei pazienti che soffrono di malattie oculari. Questo è il Santalucia, “Vino che fa bene alla vista” perché aiuta la ricerca, che il 13 dicembre compie 10 anni.
Un vino nato nel 2008 a Breganze da un papà, Fausto, e le sue due figlie, Maria Vittoria e Angela. Famiglia e vita sempre in cantina, in una storia umana e professionale segnata da tanta passione per il proprio mestiere. In 10 anni Fondazione Banca degli Occhi ha imparato a conoscere cosa si cela dietro l’azienda Maculan condividendo tanti momenti insieme: le commissioni di selezione del vino, gli incontri con i sostenitori, la cura attenta per ogni singolo dettaglio del “prodotto finale” che fin dall’inizio ha avuto un’unica finalità, sostenere la ricerca sulle malattie oculari.
Contatti: 041.9656440/442 - info@fbov.it
MARIA VITTORIA MACULAN, C'E' UN TOCCO FEMMINILE DIETRO LA BOTTIGLIA DI VINO SANTALUCIA
Maria Vittoria Maculan, figlia di Fausto, nata in cantina, laureata con 110 e lode in Enologia, ha sempre voluto vivere questa vita tra i tannini e le barrique?
Assolutamente sì! Fina da piccola, alla classica domanda “cosa vuoi fare da grande” io ho sempre risposto: il lavoro di mio papà. Sono cresciuta tra cantina e ufficio, che a quel tempo era all’interno della nostra abitazione; trascorrevo i pomeriggi gironzolando tra le vasche e svolgendo qualche piccola commissione che mi veniva affidata. Ho accompagnato i miei compagni di classe a visitare l’azienda quando frequentavo la quinta elementare. Quindi non ho mai immaginato il mio futuro al di fuori di qui!
Senza che Fausto ci senta (o ci legga!): qual è il valore aggiunto che può portare una donna, nel suo lavoro?
Sinceramente non penso che ci sia una grande differenza tra uomo o donna; conta molto il carattere di una persona, la passione, l’impegno e la dedizione che viene messa nel lavoro.
10 anni fa la scelta di creare un vino destinato alla ricerca, senza alcun provento per la Cantina. Questo progetto, che lei ha sempre seguito, che vantaggi ha portato?
Non abbiamo mai cercato di trarre dei vantaggi diretti per noi dal Santalucia. Certo è un bellissimo modo per comunicare anche il valore della nostra azienda, ma il vantaggio principale è sicuramente il contribuito che possiamo dare a Fondazione Banca degli Occhi con i fondi che vengono raccolti. Sono personalmente contenta di aver conosciuto la realtà di Fondazione, le persone che ci lavorano all’interno e mi fa piacere poter fare “qualcosa” di concreto per aiutare l’importante lavoro che svolgono.
Che caratteristiche avrà il vino Santalucia nei prossimi 10 anni?
Prima di tutto la qualità dovrà essere sempre eccellente! Il nostro impegno personale per i prossimi anni è quello di continuare ad ottenere grandi vini, nel massimo rispetto dell’ambiente; guardiamo con attenzione alle scelte agronomiche in vigneto, applicando la miglior tecnologia per diminuire l’impatto delle coltivazioni tradizionali fino all’uso di varietà che non richiedono l’uso di prodotti fitosanitari. Quindi un vino che fa bene alla vista, ma anche all’ambiente!