Concorso fotografico intervista Dittadi
Intervista a Matteo Dittadi, giudice del concorso L'emozione di vedere
Dottor Dittadi, quale è il suo ruolo all’interno dell’Istituto Salesiano San Marco?
Direttore della Scuola Grafica e della Formazione Continua e Superiore. Ormai per poche ore a settimana continuo anche a fare quello che era il mio principale lavoro: l’insegnante di materie in ambito di grafica e comunicazione
Quale è il ruolo della fotografia nell’esprimere, condividere delle emozioni?
La fotografia è un codice comunicativo universale.
La sua tecnica sta nella difficoltà di riuscire ad esprimere in modo bidimensionale e statico una realtà tridimensionale e dinamica.
La sua magia nella capacità di riuscire ad inserire in quel fotogramma anche quello che il solo occhio non è in grado di vedere: le emozioni.
Perché l’Istituto Salesiano San Marco ha scelto di collaborare per il terzo anno consecutivo con Fondazione Baca degli occhi nell’organizzazione del Concorso Fotografico L’emozione di vedere?
Innanzitutto perché la partecipazione a concorsi esterni è per noi una modalità consueta di formazione, che permette ai nostri ragazzi di mettere in gioco le proprie competenze e misurarle con l’esterno, evitando il rischio dell’assoluta autoreferenzialità. Nello specifico “L’emozione di vedere” è un concorso fotografico al quale ci siamo affezionati nel tempo. È un tema che ben si addice a fondere insieme tecnica fotografica, comunicazione visiva, eleganza nel pensiero creativo, sensibilità ed educazione nella visione circostante.
Inviare la propria foto ad un concorso in cui ci sia una giuria è un’occasione per …….
comunicare, condividere, confrontarsi, mettersi alla prova, misurarsi...
Ci scriva un frase con cui lei inviterebbe le persone a partecipare al concorso
Prendendo spunto e cambio leggermente una vecchia pubblicità di Kodak:
Una foto non scattata è un’emozione persa. Ricordati di emozionare!
e una frase con cui inviterebbe invece gli studenti del suo istituto a partecipare?
Imparare a vedere è il tirocinio più lungo in tutte le arti.