LA DONAZIONE E IL TRAPIANTO DI CORNEA: GLI ESPERTI SIBO RISPONDONO
QUANTO DURA MEDIAMENTE UN TRAPIANTO DI CORNEA?
Risponde il dott. Francesco Aiello
Oculista, responsabile del Servizio di Patologie Corneali, Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma
I trapianti di cornea hanno una durata mediamente lunga ma molto dipende dalla patologia che ha reso necessario l’intervento. Inoltre, le nuove tecniche di trapianto di cornea cosiddette “lamellari" allungano ulteriormente la funzionalità del tessuto trapiantato nel tempo.
CHERATOCONO E TRAPIANTI LAMELLARI ANTERIORI. Nello specifico, secondo il registro nazionale australiano dei trapianti di cornea, un trapianto a tutto spessore eseguito per il trattamento di un cheratocono, dura fino a 10 anni nell’88% dei casi e fino a 20 anni nel 65% dei casi. Questa “sopravvivenza” si allunga sensibilmente se la tecnica eseguita è quella di un trapianto lamellare anteriore (tuttavia non sempre eseguibile) invece che un trapianto a tutto spessore.
DISTROFIE CORNEALI E TRAPIANTI LAMELLARI POSTERIORI. Per quanto riguarda invece un trapianto eseguito per patologie della parte posteriore della cornea, come per esempio una distrofia di Fuchs, le tecniche di trapianto lamellare posteriore hanno migliorato di tanto la longevità del tessuto impiantato. Queste tecniche, identificate con due acronimi DSAEK e DMEK si caratterizzano per il trapianto di quantità minime di tessuto del donatore. Nel caso dell’intervento di DMEK, tecnica più recente, il tessuto impiantato corrisponde ad un lembo di circa 20 micron di spessore. Questo porta, ad una sopravvivenza molto lunga e tempi di recupero molto brevi con un rischio di rigetto molto basso.
Per alcune tipologie di trapianto lamellare più recenti, quali la DMEK e la DALK, non esistono ancora dati consistenti riguardo la sopravvivenza oltre i 20 anni.
Il paziente deve comunque tenere presente che, nonostante le tecniche si siano sviluppate tantissimo, bisogna in ogni caso “prendersi cura” del tessuto donato. Il paziente deve eseguire visite di controllo periodiche e in caso di sintomi come occhio rosso, dolore oculare, alterazione della vista o sensibilità alle fonti luminose, deve rivolgersi immediatamente all’oculista per verificare la presenza di un rigetto. Infatti, una terapia instaurata rapidamente riduce i rischi a lungo termine di fallimento del trapianto.