COVID-19 E TRAPIANTI, I TESSUTI POSITIVI ANALIZZATI NON TRASMETTONO IL VIRUS
PRIME EVIDENZE NEGLI STUDI DI FONDAZIONE BANCA DEGLI OCCHI CON I CHIRURGHI OFTALMOLOGI: "ALTAMENTE IMPROBABILE LA TRASMISSIONE DELLA MALATTIA CON IL TRAPIANTO DI CORNEA". VIGE PERO' IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
Un principio sopra qualsiasi altro: quello di precauzione. E un dato che risulta in assoluto confortante: nessun tessuto corneale ad oggi analizzato ha dato prova di poter trasmettere il virus SARS-CoV-2 . Potremmo sintetizzare così il risultato dell’insieme di studi che Fondazione Banca degli Occhi ha portato avanti nell’ultimo anno per analizzare i possibili rischi legati al COVID-19.
L'esclusione dei donatori positivi o entrati in contatto con persone positive
A conforto della tesi sono stati già pubblicati una serie di articoli sulle principali riviste di settore. “La nostra struttura, come da indicazione del Centro Nazionale Trapianti, ha sempre escluso dalle donazioni i soggetti risultati positivi al COVID-19 e anche i soggetti guariti con tamponi positivi più recenti di 28 giorni. Restava però il problema dei possibili asintomatici – spiega Ilaria Zorzi, responsabile della Medicina delle Donazioni di Fondazione – anche qui, come da linee guida, sono stati considerati non idonei tutti i potenziali donatori entrati in contatto con positivi nelle quattro settimane precedenti al decesso. E soprattutto, è sempre stato eseguito un tampone rinofaringeo post-mortem a tutti i donatori. Proprio da qui è partita la nostra ricerca, realizzata in sinergia tra Centro ricerche, Laboratorio di Eye Banking e ufficio Medicina delle Donazioni di Fondazione Banca degli Occhi”.
Prime evidenze dagli studi sui tessuti corneali risultati positivi.
Dopo i primi studi, ecco quanto è emerso ad oggi: “In base ai tamponi effettuati sui donatori da marzo 2020 a febbraio 2021, sono emersi solo trenta donatori positivi, le cui cornee sono state ovviamente subito escluse dal trapianto – spiega Stefano Ferrari, responsabile dell’équipe di Ricerca di Fondazione – il dato interessante è che, analizzati tutti questi tessuti, solo in 4 cornee su 60 si è constatata la presenza nel tessuto del SARS-CoV-2 e sempre sotto forma di RNA. Ciò significa che non siamo riusciti ad isolare da queste cornee un virus in grado di infettare, e questo fa supporre che non vi possa essere trasmissione della malattia. Un dato che sarebbe coerente con quanto accade anche con altri virus respiratori, che non si trasmettono con il trapianto di cornea. Gli studi, effettuati insieme a numerosi chirurghi oftalmologi con cui collaboriamo, concordano nel definire “altamente improbabile” la trasmissione del COVID attraverso il trapianto di cornea”.
Gli studi continuano. Vige intanto il principio di precauzione.
I dati relativi alla prima ondata sono già stati pubblicati in importanti riviste di settore come l’European Journal of Ophthalmology, la rivista Cornea e Acta Ophthalmologica, con la partecipazione di numerosi oculisti ed esperti tra i quali anche il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova Andrea Crisanti.
In tutti gli studi non si tralascia però il principio di precauzione: “Fondazione Banca degli Occhi continua ad escludere dal trapianto ogni donatore positivo o entrato in contatto con positivi in tempi ravvicinati al decesso – continua il ricercatore Stefano Ferrari - gli studi sulle possibili conseguenze del COVID-19 stanno continuando”.
28 APRILE 2021